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La digitalizzazione nelle aziende
Forti di strumenti digitali sempre più raffinati e capaci di gestire la maggior parte degli aspetti del business, una grande percentuale di aziende, sia nel settore produttivo che in quello dei servizi, ha accolto, promosso e implementato la digitalizzazione.
Non si tratta solo di abbandonare l’utilizzo dei sistemi analogici, come la documentazione cartacea, ma anche di definire un approccio differente che tenga conto dell’influenza del web 2.0 e del conseguente concetto di enterprise 2.0.
I vantaggi della digitalizzazione
Con un sapiente utilizzo delle reti aziendali è possibile, sia in sede progettuale che attuativa, un più efficace scambio di informazioni e mantenere così un flusso di lavoro costante. Dai briefing agli aggiornamenti del database, fino ai corsi di formazione, tutto può essere ormai gestito in ambiente cloud, con ampia garanzia di sicurezza e affidabilità.
Inoltre, c’è la possibilità di analizzare i dati relativi alla produzione, alla distribuzione e alle vendite in tempo reale. Ciò consente una maggiore capacità di adattamento di tutti quanti i comparti aziendali, dallo sviluppo e ricerca, fino al marketing e all’assistenza al cliente. Anche il settore delle risorse umane, attraverso la sempre maggiore diffusione del lavoro da remoto, ha la possibilità di inquadrare in azienda professionisti senza bisogno di dover attingere necessariamente a del personale locale.
Cos’è un’azienda 2.0
Il concetto di enterprise 2.0 è la declinazione a livello aziendale di ciò che rappresenta il web 2.0. Da quando le piattaforme online hanno avuto la possibilità di interagire con gli utenti, questi ultimi sono passati dall’essere soggetti passivi a co-fautori attivi del processo di cambiamento aziendale, sempre più incentrato sul far coincidere la domanda con l’offerta in modo sempre più mirato.
Le aziende 2.0 portano questo nuovo approccio anche in ambito aziendale, con una sempre maggiore presenza di team formati da collaboratori di diversi settori, come anche con un’attiva ricerca e analisi delle caratteristiche della propria nicchia di mercato (ad esempio, attraverso le interazioni social.
Tutto ciò avviene grazie a software gestionali sempre più sofisticati e personalizzabili, che permettono un efficace monitoraggio delle attività ai “piani alti” e un maggior coinvolgimento e motivazione dei collaboratori nei diversi team di lavoro.
Lavoro da remoto e smart working
In Italia, c’è l’abitudine di confondere il concetto di lavoro da remoto con quello di smart working. In realtà, si tratta di due tipologie di collaborazione aziendale molto diverse.
Nel lavoro da remoto, il dipendente ha una postazione di lavoro in una sede diversa da quella dell’ufficio (molto spesso in casa, oppure in strutture di co-working), ma sia gli orari che tutte le altre condizioni contrattuali rimangono identiche al lavoro presenziale. Lo smart working, invece, introduce un’importante novità: si lavora per progetti e per raggiungimento di obiettivi, sia in sede che da remoto, con orari flessibili.
Business e Intelligenza Artificiale
L’Intelligenza Artificiale (AI) sta apportando grandi cambiamenti in diversi settori aziendali.
Grazie agli ingenti investimenti messi in campo da coloro che sostengono la ricerca e sviluppo in questo campo dalle enormi potenzialità, la tecnologia dell’AI, seppur sempre in continua evoluzione, viene già utilizzata con successo e per aumentare i profitti, in quanto ha già raggiunto un alto grado di affidabilità.
Il settore dell’HR
Il processo di selezione del personale, soprattutto in multinazionali con un grande turnover di dipendenti, ha sempre la necessità di individuare nuove figure professionali da inserire nell’organico. L’AI può accelerare una prima “scrematura” dei curriculum degli aspiranti e persino condurre alcune prime interviste via chatbot.
Il vantaggio è un notevole risparmio di tempo del reparto delle risorse umane, lo svantaggio è costituito da algoritmi che non tengono in conto il “fattore umano” e che, in alcuni casi, possono discriminare sulla base di determinati parametri, come ad esempio l’età. Ciò non solleva solo dilemmi di natura etica, ma può anche sfociare in più seri problemi giuridici.
Il supporto al cliente
Su molti siti internet, è sempre più frequente notare una casella pop-up dove un sorridente volto di un addetto al servizio clienti domanda al visitatore se può essergli d’aiuto. Si tratta di un servizio molto comodo e veloce per coloro possa desiderano informazioni personalizzate su argomenti che riguardano i beni e servizi offerti.
Si tratta di un’altra delle possibilità offerte dall’AI e, fino ad oggi, una di quelle che sono state meglio implementate, ovvero il supporto e l’assistenza al cliente. Oltre alla tipologia di informazioni, l’intelligenza artificiale può anche essere istruita sul tono della conversazione, più amichevole o professionale.
Marketing e analisi
L’AI offre grandi opportunità anche al settore del marketing, in particolare per quanto riguarda le analisi dei dati, come ad esempio il cosiddetto sentiment riguardo ad un’azienda o un prodotto.
È anche utilissima per riconoscere le possibilità di cross e up selling, di identificazione degli obiettivi e relativo aggiustamento delle campagne, così come per il forecasting, ovvero la stesura di rapporti di previsione delle vendite. Di recente, sono stati immessi sul mercato software che permettono di creare campagne social e messaggi pubblicitari in modo completamente automatizzato.
L’intelligenza artificiale, nel campo comunicativo, sta facendo passi da gigante, e presto sarà anche in grado di produrre interi testi pronti per la pubblicazione sul web.
Aziende e cyber sicurezza
Nei database aziendali vengono immagazzinati molteplici tipologie di dati. Si tratta di informazioni riservate sullo sviluppo di particolari prodotti o tecnologie, così come i dati relativi al bilancio e alla clientela.
Lo scambio di queste informazioni attraverso reti aziendali o sistemi cloud deve essere sicuro, ovvero i dati devono essere protetti da eventuali attacchi informatici.
Criticità e soluzioni
Negli ultimi due anni, il numero di questi pericolosi attacchi è cresciuto in modo esponenziale. Questo è dovuto, in parte, alla sempre maggiore diffusione del lavoro da remoto e dalle scarse risorse messe in campo dalle aziende, soprattutto quelle più piccole, per fronteggiarli.
Una rete sicura si costruisce attraverso la protezione dei dati sia nelle strutture aziendali centrali (“Network Security”) che per tutti i singoli terminali connessi (“Endpoint Security”). Il dato positivo è rappresentato dal progressivo aumento degli investimenti delle aziende nel campo della sicurezza, proprio a causa della direzione che sta prendendo sia il mondo del lavoro che per via della crescente presenza di beni e servizi disponibili online.
Hacker “istituzionali
L’altra faccia dei “criminali del web” è costituita da quegli hacker che decidono di utilizzare il proprio bagaglio di esperienza per fini etici. In molti casi, essi vengono assunti dalle aziende proprio per individuare gli eventuali problemi o criticità nella sicurezza dei sistemi informatici.
Una volta scoperta una eventuale vulnerabilità, questa figura dovrà informare l’azienda, che quindi, attraverso il team IT, potrà risolvere il problema.
Formazione professionale
Il settore della cyber security è in forte espansione, proprio a causa della sempre più diffusa digitalizzazione. I corsi di formazione professionale in questo ambito assicurano un inserimento nel mondo del lavoro piuttosto rapido e sicuro, sia come parte di team di consulenza che come dipendenti di grandi aziende.
Per trovare lavoro non basta, tuttavia, essere esperti nel settore, ma bisogna conseguire alcune certificazioni, molte delle quali sono riconosciute a livello internazionale.
Come monetizzare un blog
Ogni giorno, nell’universo sconfinato della rete, vengono pubblicati centinaia di milioni di post, e il numero dei blog non fa che aumentare di anno in anno.
Il blogging è considerata non solo una delle principali forme di marketing efficace per le aziende, ma si rivela un prezioso alleato per coloro che vogliono tentare la strada della monetizzazione dei contenuti.
Attenzione, però, il successo di un blog passa attraverso molto impegno, la scelta di una nicchia di mercato e una discreta abilità nello scrivere testi che possano offrire informazioni utili, utilizzando uno stile piacevole e in linea con il proprio pubblico-target.
Caratteristiche di un blog di successo
Lo scopo principale di un blog dovrebbe essere quello di diventare una fonte di informazione aggiornata e affidabile su un determinato argomento. Per questo è importante, per acquisire un numero consistente di follower/lettori, offrire articoli scritti con cura e, ovviamente, completamente originali.
La “monetizzazione” può essere conseguita in diversi modi. Se, ad esempio, si tratta di un blog di ricette, si può scegliere la strada dell’affiliate marketing con negozi online che vendono attrezzature per la cucina. Oppure, se l’argomento del blog è la formazione, il sito può servire da volano per la vendita di un e-book o di corsi professionalizzanti.
Opportunità di business per freelance sul web
Grazie alla connessione veloce e al costo ormai contenuto di hardware e software di qualità, oggi è possibile “mettersi in proprio” e diventare imprenditori di se stessi, semplicemente utilizzando le potenzialità del web.
Se per le aziende il lavoro da remoto è diventata un’interessante realtà da relativamente poco tempo, i liberi professionisti della rete (o, in inglese, freelance) sfruttano ormai da diversi anni la possibilità di raggiungere i loro clienti sia a livello locale che globale.
I nuovi professionisti della rete
Tra le mansioni che spesso vengono ricercate in outsourcing si trovano figure come i social media manager, i content manager, i traduttori, così come anche gli agenti di vendita e supporto al cliente. Lavorare (e avere successo) come freelance implica una buona dose di motivazione, la capacità di sapersi promuovere e guadagnare la fiducia dei clienti.
Tra i vantaggi di questa tipologia di business troviamo la possibilità di gestire i propri orari in relativa autonomia e una certa libertà nello scegliere i clienti sulla base delle proprie inclinazioni e interessi.
Il rovescio della medaglia consiste però nella necessità di essere flessibili, di continuare a mantenersi sempre aggiornati sulle tendenze del mercato e di avere la costanza di essere sempre “sul pezzo”, evitando così di perdere preziose opportunità.
Gli e-commerce che hanno fatto la storia
Il commercio elettronico affonda le sue radici in anni molto distanti dalla diffusione di internet. Già nel 1970, infatti, esisteva un sistema per scambiare documenti aziendali attraverso protocolli di trasmissione che sfruttavano la rete telefonica.
A partire dagli anni ’80, fu disponibile l’acquisto di alcuni determinati servizi attraverso il Minitel, un pionieristico sistema varato dai francesi e utilizzato fino al 2012, anno in cui chiuse i battenti a causa della ormai capillare diffusione di internet.
Book Stacks e NetMarket
Il primo “negozio” online fu Book Stacks, una libreria che conteneva numerosi titoli in formato digitale e presente in rete sin dal 1992. Per il primo acquisto vero e proprio bisogna però attendere il 1994, quando una sorta di predecessore dei moderni e-commerce, chiamato NetMarket, vendette un disco a un utente. L’era dello shopping online iniziava con la musica, più precisamente con quella di Sting.
Amazon, eBay e IBS
Nel 1995 inizia a materializzarsi quella che si è rivelata essere una delle idee di business più “rivoluzionarie” e redditizie di questo ultimo quarto di secolo digitale. Da un piccolo e fortunatissimo garage nella città di Seattle, Jeff Bezos lancia Amazon, un negozio di libri che includeva la possibilità di ricercare i titoli sulla base dei propri interessi.
Con il passare degli anni, il catalogo ha iniziato ad includere prodotti di ogni genere, diventando l’ipermercato più grande, utilizzato e fornito del mondo. Anche eBay nasce negli stessi anni, offrendo ad ogni utente di disporre di una vetrina online per i propri prodotti. Per assistere al primo successo italiano bisogna attendere il 1998, anno in cui IBS apriva le porte della sua libreria online.
Dalla bottega al negozio virtuale: ecco come fare
Con l’affermarsi di internet come una delle modalità preferite per effettuare acquisti, con l’Italia che ha visto una crescita del 78% nel settore, anche chi possiede un negozio fisico può potenzialmente raggiungere e soddisfare le esigenze di una clientela molto più ampia di quella locale.
Anche se la concorrenza è sempre più serrata, “aprire” un negozio online non richiede particolari abilità.
Grazie a piattaforme come Shopify, Magento o Prestashop, infatti, basta acquistare un abbonamento per il servizio e si avrà subito a disposizione uno spazio online dove caricare le immagini e le descrizioni dei prodotti, insieme a tutte le informazioni sul prezzo, le modalità di pagamento, di spedizione e regolamenti su eventuali possibilità di cambio o rimborso. Da non dimenticare, poi, la sezione relativa all’assistenza e al supporto al cliente.
Il vantaggio di utilizzare una di queste piattaforme è dato dalla sicurezza con la quale vengono gestiti i pagamenti. Inoltre, c’è un’estrema facilità di gestione dell’inventario dei prodotti e possono essere consultate le statistiche relative sia ai semplici visitatori del sito che dei clienti, in modo da poter effettuare campagne di marketing sempre più mirate ed efficaci. E poi, un negozio online è aperto 24 su 24, 7 giorni su 7!
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